Team Colli, ovvero il curling a ritmo di … funk brasiliano

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Si può dire intervista collettiva? Boh, forse sì. O forse no.

Noi comunque, un’intervista collettiva l’abbiamo fatta.
È l’intervista ai quattro ragazzi del Team Colli, vale a dire una delle formazioni di riferimento del curling italiano e non solo, una squadra che in poco tempo ha saputo entrare nella top50 del curling mondiale. Una squadra composta da quattro atleti: Edoardo Alfonsi, Francesco de Zanna, Alberto Zisa e Giacomo Colli. Quattro ragazzi di Cortina d’Ampezzo che sono allenati da Diana Gaspari, che fanno parte del Curling Club Dolomiti Cortina e che fanno parte anche del Progetto Giovani di Fondazione Cortina e che con le stone si divertono, sognano, fanno sognare.

Ragazzi, chi parla dei quattro?

«Tutti e quattro».

In questi anni che cosa avete fatto di bello con le vostre stone?

«Durante questi anni abbiamo preso parte a numerosi tornei internazionali collezionando qualche bel piazzamento: nel 2019 abbiamo vinto il torneo internazionale Fussen & Friends;  a giugno 2022 abbiamo vinto il Torneo Internazionale Città di Cortina; nell’ottobre 2022 abbiamo raggiunto la finale della Consolation Cup al World Curling Tour di Berna e nel gennaio 2023 abbiamo vinto un bellissimo argento al Bull Trophy a Grindelwald».

Nella scorsa stagione quali sono stati i risultati principali?

«L’argento nel campionato italiano serie A. In più, Francesco si è messo al collo una bella medaglia d’argento ai campionati del mondo Junior e un’ altrettanto bella medaglia di bronzo ai mondiali assoluti».

Obiettivi e progetti per l’annata 2024-2025.

«Ritentare la corsa allo scudetto tricolore. Entrare nei playoff di tutti i tornei internazionali e scalare ulteriormente la classifica mondiale».

Ma un pensiero a Milano Cortina 2026 l’avete fatto?

«Più che un pensiero, è un progetto al quale stiamo lavorando duramente dal momento della conferma dell’assegnazione dei Giochi all’Italia».

Scusate, ma come si diventa giocatori di curling?

«Per tradizione di famiglia, per curiosità, per passione. Ma anche … per caso»!

Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon giocatore di curling?

«Le partite e le stagioni sono lunghe, la testa deve essere sul pezzo ma, allo stesso tempo, leggera per mantenere la serenità durante tutti i momenti. Il fisico al giorno d’oggi è fondamentale in quanto non si vince più di solo talento: servono costanza, tecnica, tanto allenamento e forza fisica».

Quanto è importante l’armonia di squadra?

«Se tutti i giocatori si odiano e fanno i tiri giusti si vince lo stesso, ma nel percorso di crescita di una squadra che può essere lungo anni e anni, pieno di momenti difficili e di crescita, l’armonia di squadra rende il tutto più divertente e permette di superare tutti gli ostacoli».

Come riuscite a conciliare l’impegno nello studio o nel lavoro con un’attività sportiva di alto livello?

«Durante la stagione invernale abbiamo 5/6 allenamenti alla settimana sul ghiaccio, e altrettanti in palestra. In più, passiamo molti week-end all’estero a giocare in tornei internazionali. Conciliare il tutto con lo studio o con il lavoro risulta molto complicato ma grazie alla passione e sacrificando qualcosa della vita privata riusciamo a portare avanti il percorso in entrambi gli ambiti. Nulla, comunque, è facile. Né scontato»!

Sognate il professionismo?

«Certo! Diventare professionisti sarebbe una svolta per la nostra carriera di curler».

Quali sono i vostri punti di forza e quali i punti deboli?

Il rispetto reciproco e la continua voglia di divertirsi insieme ci permettono di continuare a crescere. Punti deboli? Diciamo che a volte ci penalizzano l’inesperienza che, in alcuni casi, si traduce in mancanza di lucidità nelle scelte tattiche».

Quanto è importante per voi avere il supporto di realtà come Fondazione Cortina?

«Lavorare con Fondazione ci ha permesso di portare la passione per il curling in tantissime città italiane, siamo stati coinvolti in splendidi progetti sia locali che nazionali e abbiamo potuto organizzare importanti eventi che non sarebbero stati possibili. Vestiamo con orgoglio il nome di Cortina».

Che cosa vi aspettate da Milano Cortina 2026?

«Una fantastica iniezione di attenzione e popolarità. Che sarà importante mantenere anche dopo l’evento olimpico».

Potrà il curling diventare popolare e accessibile?

«Serve una continua promozione dell’attività in giro per le città e nei palazzetti esistenti. È importante che vengano costruite nuove strutture per diffondere questo sport che è fantastico».

A proposito di quest’ultimo aggettivo … trovate tre aggettivi – tre a testa – per invogliare qualcuno a provare il curling.

«Unico, Difficile, strategico» (Edo)

«Strategico, Elegante, Collaborativo» (Frenci)

«Strategico, affascinante, divertente» (Albi)

«Strategico, difficile, sottovalutato» (Giacomo).

Veniamo a  domande più facili. La prima: avete un rituale pre gara?

«Palleggiare a ritmo di musica brasiliana con costante rischio di demolizione di strutture e automobili altrui».

Cosa mangiate prima di una gara?

«Almeno un chilo di pasta. In quattro …»

Cibo preferito?

«La fonduta quando siamo in Svizzera».

C’è una musica o un gruppo musicale che accompagna le vostre trasferte?

«Funk Brasiliano di bassissimo livello».

Se poteste competere contro una leggenda dello sport (di qualsiasi sport), chi scegliereste?

«Lionel Messi (Edo, ndr), Adam Ondra (Frenci), Michael Jordan (Albi), Valentino Rossi (Giacomo)»

Qual è il posto più bello che avete visitato grazie al curling?

«Calgary e Banff in Canada».

Qual è l’impianto di curling più bello nel quale avete giocato?

«Lo stadio di Berna, stupendo».