Tra Lettonia, Norvegia e Corea, Mattia Gaspari prepara la stagione 2024-2025.
In questi giorni il nostro atleta dello skeleton, ampezzano doc, è a Lillehammer, in Norvegia, per un blocco di lavoro con la nazionale che segue quello svolto in Lettonia e precede quello cin Corea che introdurrà alla prima prova di Coppa del Mondo.
Mattia un bel tour de force…
«L’ultima fase della preparazione è entrata nel vivo questo mese. Abbiamo lavorato per una settimana a Sigulda, in Lettonia, e ora stiamo lavorando a Lillehammer per un’altra settimana. Rimarremo qui in Norvegia fino al 31, poi rientreremo a casa – giusto una toccata e fuga, prima di partire, il 3 novembre, per la Corea del Sud. Proprio in Corea, a Pyeongchang (la località che ha ospitato le Olimpiadi 2018, ndr), ci sarà il primo appuntamento di Coppa, il 16 e 17 novembre».
Facciamo un passo indietro. Nella classifica finale della Coppa 2023-2024 ti sei piazzato poco fuori della top ten. Soddisfatto?
«Ho chiuso al dodicesimo posto, a una manciata di punti dai primi dieci. Potevo fare meglio? Senza dubbio sì, ma alcune gare – nelle quali sbagliato tanto, troppo – mi hanno penalizzato. Tra le soddisfazioni dello scorso inverno mi porto a casa anche il miglior piazzamento individuale fin qui in carriera, il sesto posto conquistato a gennaio a Sankt Moritz, e anche un podio sfiorato nel mixed event, sempre a Sankt Moritz, quando con Alessandra Fumagalli siamo arrivati quarti, ad appena due centesimi dai terzi, nella giornata che ha visto il successo di Amedeo Bagnis e Valentina Margaglio».
Che cosa hai imparato dalla stagione scorsa?
«Credo di essermi conosciuto di più dal punto di vista fisico. Proprio per questo, ho cambiato la preparazione, lavorando più sulla velocità che sulla potenza. Finora, ai vari test effettuati, sono andato bene. Saranno poi, evidentemente, le prime gare a darmi ragione o meno. Dalla stagione passata ho anche visto che ho margini di miglioramento nella guida, nonostante proprio la stagione passata sia stata una delle mie migliori stagioni da questo punto di vista».
Parlando ancora di risultati, proprio all’ultima gara di stagione, lo scorso marzo, hai ottenuto il tuo secondo miglior risultato in carriera, il settimo posto a Lake Placid. La pista statunitense ospiterà, le prime due settimane di marzo, i Campionati Mondiali.
«La rassegna iridata negli States è l’obiettivo della stagione. Mi piacerebbe chiudere tra i primi sei. Per quanto riguarda la Coppa, punto a fare stabilmente top ten».
Parlando sempre di futuro … abiti a pochi metri dalla nuova pista di Cortina d’Ampezzo.
«Sto seguendo costantemente i lavori di costruzione e quando sono a casa passo a vederli da vicino. Sarà senza dubbio una pista all’avanguardia. Basti pensare che è la prima pista nuova in Europa dopo venticinque anni: l’ultima ad essere realizzata ex novo è stata infatti quella di La Plagne, in occasione delle Olimpiadi di Albertville 1992. Sarà una pista all’avanguardia per criteri di costruzione e di sicurezza. Non vedo l’ora di provarla e non vedo l’ora di vedere tanta gente allenarsi a Cortina. Sarà fondamentale per i nostri movimenti del bob, dello skeleton e dello slittino: servirà a ricreare un movimento che, non avendo una pista, si era un po’ affievolito».
Veniamo ora ad alcune curiosità. La prima: hai un rituale pre gara?
«No, ogni vigilia di competizione è diversa».
La seconda: rima della gara che cosa mangi?
«Di solito dei carboidrati semplici. Mi piace molto il riso, magari con aggiunta di pollo, ma anche solo con olio e verdure».
La terza: potessi scegliere una colonna sonora perfetta per ogni momento di ogni tua giornata che canzone sceglieresti?
«Domanda troppo difficile! Diciamo che come colonna sonora di una mia giornata tipo sceglieri September degli Earth, Wind & Fire»
La quarta e ultima: se potessi competere contro una leggenda dello sport, chi sceglieresti?
«Il cestista Kobe Bryant, un talento pazzesco. Nei suoi primi anni forse un po’ incompreso, anche demonizzato per certi versi. Ma poi apprezzato e amato, per le sue abilità e la sua mentalità. Un personaggio incredibile, una leggenda vera».