Comarella sogna l’ultima Olimpiade

Condividi sui social

Comarella a Padova

Anna Comarella, cortinese, è nata a Pieve di Cadore il 12 marzo del 1997. Agonisticamente è cresciuta nello Sci club Cortina per poi passare alla Forestale e alle Fiamme Oro. 

A livello giovanile (categorie Under 18 e Under 20) ha vinto a livello nazionale tutto quello che c’era da vincere, distinguendosi anche a livello internazionale, con la partecipazione, tra le altre cose, a quattro edizioni dei Mondiali Juniores. In Coppa del Mondo ha debuttato il 16 dicembre del 2017, a Dobbiaco. 

Ha partecipato a due Olimpiadi (Pyeong Chang 2018 e Pechino 2022).

Il sogno della terza Olimpiade, poi l’addio all’agonismo. Anna Comarella si appresta all’ultima recita. Da tempo la poliziotta cortinese, classe 1997, ha annunciato che la stagione 2025-2026 sarà la sua ultima come atleta e, a poche settimane dall’inizio della Coppa del mondo, conferma che la prossima primavera si toglierà gli sci. Lo farà dopo essersi distinta a livello giovanile sia in ambito nazionale sia internazionale (da ricordare l’argento in staffetta ai mondiali Juniores del 2017) e dopo aver partecipato, a livello assoluto, a quattro edizioni dei Campionati del mondo e a due (fin qui!) Olimpiadi.

Anna, immaginiamo che tu voglia aggiungere un’altra Olimpiade alla tua carriera … 

«L’inverno 2025-2026 sarà la mia ultima stagione, punto a godermela al massimo. Punto a rivivere il sogno olimpico, in un’edizione che sarà proprio in Italia, e a fare un bel risultato. Per essere in azzurro in Val di Fiemme bisognerà andare bene fin dalle prime gare di Coppa, quelle di fine novembre a Ruka».

Come giudichi le piste della Val di Fiemme?

«Mi sono sempre piaciute e anche la variante che sarà introdotta per le Olimpiadi mi piace molto».  

Dopo tanti anni, la scorsa estate hai affrontato la preparazione non con la nazionale ma con le Fiamme Oro. 

«La scelta è stata condivisa con lo staff tecnico. Anche alla luce dei problemi fisici avuti nelle ultime stagioni, abbiamo optato per una preparazione estiva differenziata. Una preparazione che è andata bene, all’interno di un bel gruppo come quello delle Fiamme Oro. Rispetto al passato ho ridotto un po’ le ore di corsa, proprio in virtù del fatto che devo stare attenta alle anche».

Come procederà la preparazione?

«Questa settimana sarà di scarico. Poi si riprenderà ad allenarsi intensamente a secco per poi iniziare a sciare, probabilmente a Livigno, a inizio novembre. Non vedo l’ora di rimettere gli sci».

Quali sono i ricordi principali delle due Olimpiadi che hai già vissuto?

«Pyeong Chang 2018 lo porto nel cuore. È stata la realizzazione di un sogno. Bellissimo vivere al villaggio, bellissima la pista. Delle gare ricordo in particolare la 30 chilometri: io stavo passando in zona traguardo per l’ultimo giro e Marit Bjørgen stava arrivando vittoriosa. A Pechino 2022 eravamo isolati, rinchiusi, controllati causa Covid: era tutto difficile, anche scambiare due chiacchiere mentre si mangiava visto che eravamo separati dal plexiglass. Come risultati ho fatto meglio rispetto a quattro anni prima ma il ricordo non è così bello come quello dei Giochi di Corea».

Ti piacciono queste Olimpiadi diffuse?

«L’idea di sfruttare strutture già esistenti è apprezzabile. Per contro, la distanza tra le diverse località non aiuterà a vivere appieno l’atmosfera a cinque cerchi: ad esempio sarà impossibile essere alla cerimonia di apertura a Milano per chi affronterà lo skiathlon il giorno dopo in Val di Fiemme».

Qual è stata, fin qui, la soddisfazione più importante della carriera?

«Le medaglie conquistate a livello giovanile, su tutte l’argento in staffetta ai Mondiali Juniores del 2017 negli Stati Uniti. Tecnicamente importanti sono state le annate 2019 e 2020. Ricordo con piacere anche i primi Tour de Ski. A livello Senior, comunque, è sempre stata dura. Mi sarebbe piaciuto avere delle top15 con più continuità ma non è stato mai semplice, complici anche piccoli grandi problemi fisici che mi hanno costretta sempre a fermarmi e ripartire». 

Sei proprio sicura di non voler continuare dopo questa stagione?

«Ho sempre avuto idee abbastanza chiare sulla mia vita. È così anche per l’addio all’agonismo, addio scelto da qualche tempo. Voglio costruirmi una famiglia. Voglio stare un po’ ferma visto che la vita da atleta ti costringe ad avere sempre la valigia in mano. Anche il mio fisico, inoltre, mi sta mandando dei segnali chiari».