Aperta al pubblico la mostra itinerante “Sport e montagna tra tradizione e innovazione. Cortina d’Ampezzo. Le due Olimpiadi”

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Bob d'epoca alla Mostra di Longarone

Il viaggio immersivo tra installazioni multimediali e materiali e oggetti storici è visitabile gratuitamente a Longarone Fiere tutti i giorni dalle 10 alle 18

Cortina d’Ampezzo, 07 agosto 2025 – Rimarrà aperta al pubblico fino al 31 agosto Sport e montagna tra tradizione e innovazione – Cortina d’Ampezzo. Le due Olimpiadi, la mostra immersiva ospitata negli spazi di Longarone Fiere Dolomiti, visitabile gratuitamente ogni giorno dalle ore 10.00 alle ore 18.00. L’esposizione rappresenta la prima tappa di un percorso itinerante che toccherà, nei prossimi mesi, le principali città del Veneto, avvicinando il grande pubblico allo spirito dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

Promossa da Regione del Veneto, in collaborazione con il sistema Camerale Veneto, e sviluppata da Fondazione Cortina con il sostegno di Venicepromex, la mostra è curata dall’architetto Ugo Soragni e si sviluppa attraverso sei ambienti espositivi tematici, caratterizzati da un connubio tra installazioni multimediali immersive e materiali storici di grande valore.

Tra gli oggetti in esposizione spiccano due fiaccole olimpiche – quella originale del 1956, messa a disposizione dal Comune di Valle di Cadore, ed una riproduzione di quella ufficiale dei Giochi del 2026 –, e un bob d’epoca degli anni Cinquanta appartenente alla collezione privata di Luigino Grasselli, ex presidente del Bob Club Cortina, oltre a poster originali, fotografie d’archivio, plastici e progetti relativi agli impianti sportivi e alle infrastrutture in via di realizzazione, dalle strade ai nuovi centri di aggregazione. Presenti anche alcuni indumenti di gara di importanti atleti, come Roberto Zandonella, bobbista che vinse a Grenoble 1968 l’oro insieme al mito Eugenio Monti.

Il percorso espositivo è arricchito da una selezione di video storici, tra cui cinegiornali e filmati dell’Istituto Luce, che raccontano l’atmosfera irripetibile della Cortina degli anni Cinquanta, tra mondanità, sport e turismo d’élite, offrendo uno sguardo suggestivo sulla prima Olimpiade italiana.

Questa mostra è un ponte tra passato e futuro, tra la grande eredità di Cortina 1956 e la visione innovativa di Milano Cortina 2026. Un’occasione per riscoprire il valore simbolico e culturale dei Giochi attraverso immagini, suoni e oggetti che emozionano e raccontano storie – ha dichiarato Stefano Longo, Presidente di Fondazione Cortina –. La mostra nasce con l’obiettivo di contribuire a diffondere l’entusiasmo olimpico e paralimpico in tutto il Veneto, coinvolgendo i cittadini in un percorso condiviso di avvicinamento a un evento che entrerà nella storia”.

“La mostra ha rappresentato un’occasione preziosa per ripercorrere i temi centrali dell’Olimpiade di Cortina 1956, mettendoli in dialogo con le questioni più attuali e dibattute in vista dell’edizione del 2026, in particolare la sostenibilità ambientale e la necessità di migliorare infrastrutture ed impianti esistenti. Le ricerche hanno rivelato interessanti parallelismi tra i due eventi, portando alla luce rari materiali storici, e suggerendo al contempo nuove direzioni di studio. L’esposizione non è un punto d’arrivo, ma un’anteprima di un futuro museo olimpico che Cortina dovrà realizzare per affermare la propria identità olimpica e unirsi al ristretto gruppo di località che hanno ospitato due edizioni dei Giochi invernali. Un museo che dovrebbe diventare un centro di ricerca e divulgazione, dotato di biblioteca e archivio, per custodire e valorizzare un patrimonio altrimenti destinato ad essere perduto” ha commentato il curatore della mostra Ugo Soragni.

“Quando ho saputo di questa mostra, non ho avuto dubbi: ho voluto contribuire dando agli organizzatori alcuni miei indumenti da gara, pezzi che per me hanno un valore affettivo immenso. Sono legati a momenti indimenticabili della mia vita sportiva, in primis la medaglia d’oro a Grenoble ma anche i successi conquistati nei mondiali degli anni successivi. Mostre come questa hanno un valore enorme, perché fanno conoscere il passato e i suoi protagonisti, e spero che chi visiterà questa esposizione possa sentire almeno una parte di quella emozione che provammo noi. Un’emozione che proveranno anche gli atleti che competeranno tra pochi mesi tra Milano e Cortina” ha commentato Roberto Zandonella, bobbista bellunese vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Grenoble nel 1968 nel bob a quattro, insieme a Eugenio Monti, a Mario Armano e Luciano De Paolis.